Durante un’audizione in commissione trasporti al Senato l’ad di Italo-Ntv, Gianbattista La Rocca, ha accusato il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, Rfi di non agire in maniera terza e indipendente mettendo a repentaglio l’esistenza stessa di NTV non riuscendo a estendere il proprio network e a dar seguito agli ingenti investimenti messi in campo per accrescere la quantità e la qualità del servizio dell’alta velocità,
Sempre secondo l’Ad La Rocca, RFI ha negato all’ultimo minuto l’incremento della capacità chiesta da Italo sull’alta velocità dopo l’acquisto di dieci nuovi treni per potenziare la propria offerta.
La replica di RFI arriva con un comunicato nel proprio sito istituzionale in cui respinge le accuse mosse dall’Ad di Italo-Ntv:
“Rete Ferroviaria Italiana conferma che le proprie scelte operative sono sempre improntate a valori di terzietà verso tutte le Imprese ferroviarie. Nelle scorse settimane, RFI ha inviato a Trenitalia e Italo-NTV, nel pieno rispetto dei principi di equità e non discriminazione, alcune proposte per i nuovi orari, contenenti tra l’altro misure – integrative rispetto agli accordi quadro in essere – per ridurre le interferenze di circolazione e migliorare così gli indici di puntualità, incrementando al contempo la capacità a disposizione delle Imprese.
Proprio per una questione di terzietà e per non creare evidenti situazioni di disparità, oltre che per rendere compatibili le richieste di capacità dei due operatori dal punto di vista tecnico, il Gestore dell’infrastruttura aveva specificato che tali misure potevano essere adottate solo se entrambe le Imprese operanti sul sistema AV fossero state d’accordo.
Le misure proposte sono state oggetto di interlocuzioni continue con Trenitalia e Italo-NTV, per cercare di armonizzare le diverse richieste, ma non hanno trovato una sintesi con uno dei due operatori, che ha deciso di non accettarle. RFI non ha quindi potuto dare seguito alle soluzioni proposte in modo unilaterale.
Il Gestore ha fornito la più ampia disponibilità a proseguire le trattative per arrivare comunque a soluzioni – da adottare al cambio orario di dicembre 2019 – che potranno contribuire a migliorare le performance della rete e delle imprese“.